La
martora é un animale robusto e agile, con corpo snello ed elegante e gambe più lunghe di quelle della faina da cui si distingue per il colore giallo, anche
chiaro, ma non bianco, della macchia golare che generalmente é unica e ininterrotta. La pelliccia, morbidissima e lucida,
é per il resto marrone, la
testa é leggermente schiacciata con muso scuro e allungato dotato di vibrisse
tattili, le orecchie sono abbastanza lunghe e larghe, gli occhi molto grandi.
La dentatura é robusta e tipicamente da carnivoro e mascella e mandibola si
possono articolare fino ad aprirsi ad angolo retto consentendo a questo
animale di addentare anche prede molto grosse. Le zampe sono dotate di cinque
dita con unghie forti parzialmente retrattili e cuscinetti ricoperti di pelo
che si fa più fitto in inverno.
Ha abitudini notturne e soprattutto crepuscolari, anche se può capitare di
incontrarla di giorno. È in grado di arrampicarsi e di saltare con grande
agilità, é forte e molto timida: tutto ciò la rende un micidiale predatore
molto misterioso, che riesce a passare spesso del tutto inosservato. Sceglie
come tana cavità degli alberi o vecchi nidi di scoiattoli o uccelli e non se
la scava mai nel terreno e la imbottisce con peli, piume e foglie.
Normalmente procede a balzi, ma sempre silenziosamente, e si apposta per
sferrare attacchi fulminei sulle prede che uccide con un morso alla gola per
recidere la carotide: le divora con calma nascondendo i resti dove torna per finire il pasto. Non
é vero che compie stragi
inutili, come erroneamente talvolta si crede. Non ha praticamente nemici
naturali, se non alcuni uccelli da preda, come l'astore, l'aquila reale e
il gufo reale, e i grandi mammiferi predatori, che comunque catturano di
solito i giovani.
Riproduzione
Tra giugno e agosto i maschi si fanno più territoriali e si mettono alla
ricerca di una femmina: si hanno quindi scaramucce tra maschi, richiami sonori
e intense marcature del territorio.
Gli accoppiamenti avvengono sugli alberi o sul terreno, ma si possono avere
anche violente liti tra i maschi e femmine sessualmente immature presenti nel
loro territorio.
La gestazione dura 9 mesi circa e per un certo periodo maschio e femmina
conducono vita di coppia: 3-5 piccoli nascono in marzo-aprile nella tana e
sono biancastri, senza pelo e con la macchia golare già visibile. La madre li
allatta per 6-7 settimane e poi procura loro le prede fino a che i figli, che
nella fase dello sviluppo sono più scuri degli adulti, non cominciano a
seguirla per imparare ad arrampicarsi e a cacciare. In estate i maschi si
disperdono in propri territori, seguiti subito dopo dalle femmine. La
maturità sessuale viene raggiunta ad 1-3 anni di età.
Alimentazione
Ghiri, scoiattoli, uccelli, lepri e conigli selvatici e del tutto
eccezionalmente anche animali più grandi come piccoli di capriolo. La dieta
tipicamente da carnivoro viene integrata con miele, frutti selvatici maturi e
bacche.
[ FAINA ]
(Martes foina)
(famiglia dei mustelidi)
(ordine dei carnivori)
La faina, appartenente al genere Martes, e quindi
strettamente imparentata con la martora (Martes martes), È un animale dal
corpo slanciato lungo fino a 70 cm, coda inclusa (che rappresenta circa un
terzo della lunghezza totale). Il mantello é bruno-grigio con una
caratteristica macchia bianca sulla gola e sul petto.
La faina vive nei boschi, ma non disdegna la vicinanza degli
insediamenti umani, trovando spesso rifugio in solai, fienili e pagliai. Agile
e svelta, si arrampica rapidamente sugli alberi, si intrufola in ogni pertugio
e possiede una certa abilità natatoria. È una feroce cacciatrice di
abitudini notturne; alcune delle sue prede favorite sono conigli, lepri,
ratti, topi, uccelli e rettili, vipere comprese. Le faine si accoppiano alla
fine di febbraio; a primavera inoltrata, la femmina partorisce da 3 a 5
cuccioli, che si distaccano dalla madre in autunno, quando hanno quasi
raggiunto le dimensioni degli adulti.